Esta frase ha sido una de las más pronunciadas con respecto a nuestra profesión en lo que llevamos de década e incluso de siglo. Como bien sabemos, Internet está en alza y de la mano de este vienen herramientas de todo tipo: convertidores de divisas, buscadores, calculadoras para hacerte la renta y por supuesto, TRADUCTORES AUTOMÁTICOS.
Estos diablillos son los que han traído a muchos traductores de cabeza y de poner caras raras cuando la persona de a pie les preguntan o incluso les afirman: “A vosotros os quedan dos telediarios” o incluso aseverar “La traducción está muerta”.
La realidad es que la traducción está más viva y en auge que nunca, apareciendo cada vez más sindicatos y asociaciones. Y siendo sinceros, la traducción cada vez se está volviendo más necesaria, sobre todo con la aparición de plataformas de entretenimiento online y de streaming.
Además, debemos tener en cuenta que es imposible que un traductor automático pueda siquiera hacerle sombra a un verdadero traductor, porque debemos tener en cuenta que la traducción de Google o de variados es literalmente aleatoria y no tiene capacidad de discernir y diferenciar como tenemos los humanos.
Ej.: El gato sirve para subir cosas. (ESP)
The cat serves serves to raise things. (ENG)
Aunque si consideramos el avance de las nuevas tecnologías y el hecho de que algo como la traducción neurológica -aprendizaje constante y retroalimentación para depurar errores- puede hacer que Google Translate pase de traductor del Paleolítico a profesional, nos viene inevitablemente a la mente una pregunta. ¿Cuánto tiempo nos queda? O mejor dicho, ¿qué pasará con nosotros?
Todo esto desde el punto de vista de los traductores de las lenguas más necesitadas y habladas, por supuesto. El traductor de árabe o de arameo no verá ningún problema en ello e incluso hará de sus servicios algo más sustancioso que el del traductor de inglés o el de español.
¿Perderemos clientes? ¿Tendremos los mismos pero cambiaremos de rol? Eso son preguntas que tienen la respuesta en el futuro. Un futuro en el que inevitablemente, traductor y máquina serán lo mismo en esencia.
In questo decennio e persino nel secolo, questa è stata una delle frasi più pronunciate riguardo alla nostra professione. Come sappiamo, Internet è in continua espansione e di conseguenza ci sono sempre più strumenti di ogni sorta: convertitori di valuta, motori di ricerca, calcolatrici per rendere l'affitto e, naturalmente, TRADUTTORI AUTOMATICI.
Questi piccoli diavoli sono ciò che ha sconvolto molti traduttori e che gli fa fare facce strane quando le persone gli chiedono o addirittura gli dicono: "Vi rimangono due telegiornali" o addirittura affermano "La traduzione è morta".
In realtà la traduzione è più viva e in espansione che mai, con sempre più sindacati e associazioni che appaiono. E ad essere onesti, la traduzione sta diventando sempre più necessaria, specialmente con l'emergere di piattaforme di intrattenimento online e streaming.
Inoltre, dobbiamo tenere a mente che è impossibile per un traduttore automatico mettere in ombra un vero traduttore, perché dobbiamo ricordare che la traduzione di Google o di altri siti è letteralmente casuale e non ha la capacità di discernere e differenziare come facciamo noi umani.
Ad esempio: El gato sirve para subir cosas. (SPA)
Il gatto serve per alzare cose. (ITA)
Anche se consideriamo il progresso delle nuove tecnologie e il fatto che qualcosa come la traduzione neurologica - apprendimento costante e feedback per gli errori di debug - può trasformare Google Traduttore da traduttore paleolitico a professionista, inevitabilmente mi salta in mente una domanda. Quanto tempo ci resta? O meglio, cosa ci succederà?
Ovviamente, tutto questo dal punto di vista dei traduttori delle lingue più richieste e parlate. Il traduttore di arabo o aramaico non vedrà alcun problema in questo e, anzi, ciò renderebbe i suoi servizi un po' più sostanziosi di quelli del traduttore di inglese o spagnolo.
Perderemo clienti? Avremo gli stessi ma cambieranno i ruoli? Queste sono domande la cui risposta si trova nel futuro. Un futuro in cui, inevitabilmente, traduttore e macchina saranno la stessa cosa.
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